DSA - I DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO
Secondo i dati epidemiologici nazionali i Disturbi Specifici di Apprendimento, convenzionalmente identificati con l’acronimo DSA,
interessano circa l'3-5% della popolazione scolastica; nei Disturbi Specifici di Apprendimento rientrano la dislessia (disturbo di lettura), la
disortografia, la disgrafia (disturbi della scrittura dal punto di vista costruttivo ed esecutivo) e la discalculia (disturbo del calcolo). I
Disturbi Specifici di Apprendimento interessano alcune specifiche abilità di apprendimento scolastico in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’età
anagrafica.
Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di origine neurobiologica, sono determinati cioè da una variazione nel funzionamento delle aree cerebrali deputate
alla lettura, alla scrittura e /o al calcolo, in assenza di deficit cognitivi, sensoriali e psicologici, quindi non conseguenti a scarso impegno o a poca motivazione; inoltre, l'incremento di
efficienza atteso non si manifesta nonostante la ripetuta esposizione agli stimoli ma attraverso strategie e metodologie funzionali alle diverse caratteristiche individuali.
In Italia da circa 15 anni la questione relativa ai Disturbi Specifici di Apprendimento viene considerata in modo più o meno sistematico in alcune regioni e affrontata con interventi strutturali,
in altre regioni l’iniziativa è delegata, invece, alla singola istituzione o alla famiglia; la letteratura scientifica e le esperienze dirette con i ragazzi e con le loro famiglie evidenziano,
però, un dato significativo: se non affrontati adeguatamente le conseguenze si possono ripercuotere sia sul piano psicologico sia sul piano sociale sia in ambito lavorativo.
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento impongono una serie di cambiamenti al bambino, che inizia un iter riabilitativo/rieducativo e un percorso che richiede una nuova
consapevolezza di sé, ai suoi genitori, che devono affrontare un percorso di accettazione, di elaborazione della difficoltà e di acquisizione di conoscenze volte a sostenere i
figli nel percorso post diagnosi, agli insegnanti, che devono progettare azioni didattiche individualizzate e personalizzate volte a favorire un apprendimento efficace ed
ai servizi socio-sanitari che devono affrontare un numero crescente di diagnosi e tutto ciò che ne consegue.
Negli anni, la sensibilizzazione crescente verso i DSA e la crescente informazione-formazione ha permesso la realizzazione di interventi volti a far conoscere maggiormente le caratteristiche di
tali disturbi ma una problematica ancora vigente riguarda la messa in rete delle competenze, degli strumenti e delle strategie volte ad intervenire in modo non discriminatorio e rispettoso delle
differenti caratteristiche individuali; inoltre, alcuni studi imostrano che le diagnosi effettive presso i servizi sanitari pubblici riguardano solamente circa l’1% della popolazione,
evidenziando che sono ancora molti i casi in cui i DSA non vengono riconosciuti, con conseguenze negative sia nella carriera scolastica e lavorativa, sia dal punto di vista psicologico e
sociale.
LA LETTURA DELLA DIAGNOSI
La Legge 170/2010: riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali Disturbi Specifici di Apprendimento, denominati «DSA», che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana.
IL PDP
La Legge 170/2010: contiene precise indicazioni per favorire il successo scolastico degli alunni e degli studenti con DSA attraverso l’attivazione di specifiche azioni didattiche ed organizzative a livello di classe, di scuola e di territorio. Nell’articolo 2 vengono esplicitate le finalità che la Legge persegue:
- a) garantire il diritto all'istruzione;
- b) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto,
- c) garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità;
- d) ridurre i disagi relazionali ed emozionali;
- e) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti;
- f) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA;
- g) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi;
- h) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione;
Uno degli strumenti che la scuola utilizza per garantire il diritto allo studio degli studenti con DSA e
perseguire questi obiettivi è il Piano Didattico Personalizzato. Per favorire il docente nella compilazione di questo importantissimo documento è stata realizzata una versione
scaricabile, uno strumento adatto alla consultazione e l’approfondimento, una guida per la compilazione, che accompagnerà il docente nella stesura dello stesso, con l’obiettivo
non solo di terminare un iter burocratico necessario ma di comprendere l’effettiva efficacia di uno strumento condiviso tra il ragazzo, la scuola e la famiglia.
La stesura del PDP porta i docenti a pensare per ogni singolo studente quali siano gli strumenti compensativi, le misure dispensative, le modalità di verifica e le modalità di valutazione più
idonee per poter garantire un efficace apprendimento e una valutazione pertinente e rispettosa delle sue caratteristiche.(Linee guida sui DSA 12 Luglio 2011).
PROVE DI QUALIFICA PROFESSIONALE: INDICAZIONI PER L’USO DEGLI STRUMENTI DISPENSATIVI E COMPENSATIVI
Premesso che le prove finali di qualifica sono standard e immodificabili per tutti gli allievi in quanto caratterizzanti le competenze del profilo
professionale, di seguito si riportano indicazioni utili e formalmente vincolanti per la somministrazione delle prove agli allievi con DSA.
In data 4 dicembre 2014 la Regione Piemonte ha approvato la DD 755/2014 avente per
oggetto le modifiche alle linee guida della Direttiva Obbligo di Istruzione Diritto/Dovere 2014-2017 contenente, nell’allegato 2, il PDP per allievi con
DSA di cui una parte da compilare obbligatoriamente e da produrre in sede di prove finali di qualifica per permettere all’allievo di usufruire delle misure compensative e
dispensative di cui ha bisogno durante tali prove e concordate insieme al Docente referente, utilizzando modalità e strumenti in continuità con quanto effettuato nel corso degli anni scolastici.
Per gli allievi con DSA è necessario produrre in sede di prova finale di qualifica il PDP utilizzato nel corso degli anni scolastici e la Commissione esaminatrice indicherà nel verbale d’esame le
misure dispensative e compensative utilizzate in sede di tale prova. Nel caso l’allievo non superi la prova di esame, viene comunque rilasciato un attestato delle competenze con l’elenco di tutte le competenze acquisite